Salve GameHz,

in questi giorni abbiamo avuto il piacere di fare una bella e piacevole chiacchierata con Andrea Rotolo, famoso doppiatore italiano che ha dato la voce a Rui in Demon Slayer e Shishimaru e AR Ecks in Inazuma Eleven, solo per citarne alcuni. 

Senza ulteriori indugi, vi invitiamo a leggere tutto quello che volevate sapere da Andrea Rotolo ma non avete mai avuto il coraggio di chiedere.

Andrea Rotolo: le origini e i diversi approcci al doppiaggio

Andrea Rotolo

D: Quando ha avuto inizio la tua carriera nell’ambito del mondo delle voci?

“La mia carriera è iniziata quasi dieci anni fa, nel 2012 feci il mio primo turno di doppiaggio mentre ero ancora un allievo del secondo anno della O.D.S. La scuola di doppiaggio dove mi sono formato come attore e doppiatore.

Per fortuna mi è andata bene perché vinsi un provino con una caratterizzazione vocale particolare, simile alla voce di un bambino e così divenni la voce narrante in un documentario per bambini, dovevo interpretare il pensiero dei cuccioli che ti accompagnava nel loro habitat e ti spiegava le loro abitudini. È stata una grande palestra perché erano molti turni e ho potuto crescere velocemente.”

D: Come ben sai, siamo un network che parla di videogiochi. Quali videogiochi hai avuto il piacere di doppiare e che personaggi?

“Mentre la mia carriera come doppiatore è già avviata da anni, nel campo dei videogiochi dove si lavora in un modo completamente diverso sono ancora agli inizi ma qualche titolo è già presente nel mio curriculum, come ad esempio Just Cause 4, Marvel’s Spider-Man, i vari giochi di guerra che ahimè non apprezzo 😛 e il più recente Fall Out 76, di quelli in prossima uscita non posso ancora parlarne.

Mi soffermo sull’ultimo, Fall Out 76 dove ho prestato voce a PIERCE. Per poterlo trovare dovete scaricare gli aggiornamenti per il dlc gratuito, sono un raider con un passato molto sofferto non mi dilungo nella spiegazione per non fare spoiler però posso dirvi che dargli voce è stato molto soddisfacente, mi ha permesso di usare tonalità più basse della mia voce e parlando del suo passato anche sfere emotive che non capita spesso di utilizzare, ci tengo a ringraziare Francesca Tretto per avermi scelto sul ruolo e seguito come direttrice per questo lavoro.(potete sentire un piccolo estratto sul mio profilo Instagram)”

D: A livello professionale, che differenza passa tra il prestare la voce per un prodotto cinematografico, Cartoonesco o videoludico?

“Le differenze sono tante ma per non dilungarmi troppo posso riassumerle così:

Nel cartone hai un prodotto disegnato con una manciata di emozioni ben chiare, degli standard, anche per gli anime. Questo ti aiuta a decifrare le situazioni soprattutto se conosci questi prodotti e tendenzialmente usi un tipo di recitazione un po’ sopra le righe.

Nelle serie tv o film con umani hai un attore che ha già fatto tutto il lavoro, tu devi “solo” seguirlo e renderlo attraverso la tua recitazione più realistica che hai, non imitarlo perché altrimenti verrebbe una macchietta ma prendere quello che ti da e traslarlo in italiano. Ad aiutarti a fare questo esistono, come negli altri prodotti, le figure dell’adattatore e traduttore di dialoghi che ti ha(o hanno se sono più persone) fornito un copione su cui tu lavorerai e che non hai mai visto prima di quel turno di doppiaggio (non c’è uno studio del copione come nel cinema o nel teatro) e del direttore di doppiaggio che come un regista ti indica la via recitativa corretta da seguire, perché ha la visione d’insieme di tutto l’opera , affiancato dall’assistente di doppiaggio che lo aiuta, per ultimo ma non meno importante, il fonico, che dovrà seguirti per tutta la registrazione e sarà proprio lui ad occuparsi di catturare la tua voce nel modo corretto e intervenire nel caso ci siano delle correzioni durante la registrazione (no, non preme solo rec ).

Per i videogiochi, come anticipato prima, si parla di un mondo completamente diverso, le figure professionali sono le stesse citate prima ma l’approccio al lavoro cambia:

Il doppiatore non ha un video da seguire con le movenze dell’attore (capita solo in rarissimi casi dove hai gli attori con le tute per il mocap) ma ha solo l’audio dell’attore , lo spettro dell’audio, quindi solo la voce, a volte capita di non avere nemmeno l’audio e quindi hai più libertà sui tempi per dare la battuta.

Sopra questo spettro dovrai andare con la tua voce e cercare di andare pari passo con lui, nei limiti richiesti dal progetto.”

Andrea Rotolo: il rapporto con la propria voce e con i sottotitoli

Andrea Rotolo

D: Che effetto fa sentire la propria voce all’interno di un prodotto?

“L’effetto varia dal OH MIO DIO CHE SCHIFO a dai questa andava bene.

Sono ipercritico per quanto mi riguarda e a volte tendo ad esagerare ma è motivo di orgoglio verso se stessi quando ti sentì dentro un prodotto, non importa se sei il protagonista o una voce nell’ombra, l’importante, almeno per me, è avere il piacere e la responsabilità di essere parte di un’opera d’arte, grande o piccola che sia, di essere parte di una grossa collaborazione tra più professionisti per arrivare al prodotto finale, un ricco lavoro di squadra.”

D: Tanti apprezzano le voci originali con il binomio dei sottotitoli. Tanti pensano che questa scelta sia legata ad una esterofilia forzata o moda. Da doppiatore che imprime la propria voce ad un personaggio, pensi ci siano prodotti che non vadano doppiati per non ledere il prodotto originale?

“Se posso prima di rispondere alla domanda vorrei fare un passo indietro, questa grande diffusione del “sottotitolato è meglio” è una grossa bugia per nascondere la verità: “gratis è meglio”.

Poco più di una decina di anni fa spopolava la pirateria e un modo per vedere le serie e gli anime subito in fretta era cercare le serie sottotitolate. Con questo non voglio dire che non ci siano veri estimatori della lingua originale ma la maggior parte di chi ne usufruisce si finge amante del cinema o di questo metodo di distribuzione. Un vero amante del cinema non apprezzerà mai i sottotitoli, pensano ingenuamente che siano più fedeli del doppiaggio non sapendo che sono un adattamento anche loro di quello che dicono i personaggi, anche i sottotitoli seguono determinate regole, per non parlare del fatto che rovinano completamente la fotografia di una scena, rubando la scena agli attori, catturando l’attenzione dello spettatore. Il cinema è fatto di momenti, piccoli movimenti impercettibili che chi fa il nostro mestiere sa cogliere per poter poi riprodurre il tutto attraverso la voce. Vi piace giocare a GTA mentre stai guidando e i personaggi parlano e per poter leggere i sottotitoli andate a sbattere ovunque? ? Se proprio dovete scegliere vi do un consiglio, togliete i sottotitoli e seguite se sapete la lingua, altrimenti ascoltatelo doppiato.

Per rispondere alla domanda, no e sì, il doppiaggio è un compromesso, perdi sempre qualcosa mentre adatti un’opera ma allo stesso tempo la rendi fruibile per un pubblico che non si sarebbe mai avvicinato ad esso, alle volte vai anche a migliorare l’opera stessa, migliorando il suono per esempio , per assurdo è più realistico il doppiaggio della presa diretta di un film, dove ad esempio senti attori parlare con voce tranquilla in una decappottabile con cappotta abbassata che sfreccia ai 200 kmh, cosa che nella realtà non sarebbe possibile, non si sentirebbero tra di loro.”

D: Qual è il personaggio che tu hai amato più doppiare in assoluto e perché?

“Non saprei, probabilmente il prossimo che farò. Ogni personaggio a cui ho prestato voce, che sia grande o piccolo ci ho messo del mio, ho lasciato il mio cuore e la mia anima, ho riso e pianto con loro.

Con Hiroshi di “Carletto il principe dei mostri” ho riso e giocato, urlato e corso di qua e di là.

Con Hudson di “Game Shaker” dal cuore puro ma scemo come solo lui può essere e con la sua risata inconfondibile.

Oppure il piccolo Clyde di “A casa dei Loud” a combinare le cose più assurde insieme al suo amico Lincoln.

Personaggi completamente diversi che hanno la mia voce e il mio cuore e la mia anima.”

D: Cosa consiglieresti a qualcuno che vorrebbe intraprendere la tua carriera lavorativa?

“Parto sempre da delle domande: è la tua scelta definitiva? Vuoi provare il tutto per tutto? La accendiamo? ?

Se la risposta è sì allora vai e buttati, cerca sempre di tenerti un piano B nel caso vada male ma dedicatici con tutto te stesso , con amore e rispetto verso la professione perché anche se è un lavoro bello e divertente alle volte può essere duro è frustrante, non è un gioco.

Studia dizione, recitazione, esercitati e impara dagli altri, il palco più grande è la vita, osserva i colleghi, le persone che passano per strada, studiale, sii umile e se non va amen, almeno ci hai provato, ma se dovesse andare?;)”

D: Siamo alla fine dell’intervista: ti ringraziamo tantissimo per il tempo che ci hai dedicato e quindi ti chiediamo: Visto che non puoi anticiparci nulla per i tuoi progetti futuri, C’è un personaggio in particolare che vorresti doppiare in futuro?

“Di solito giro questa domanda a chi mi sta intervistando e chiedo: su chi mi vedresti?

Ma siccome non si può fare qui in questa sede, ti dirò che amo molto i Pokémon e i super eroi, in particolare Spider-man e Batman, quindi perché non doppiare qualche personaggio legato a questi brand❤️

Grazie mille per l’ospitalità e la pazienza e spero di condividere altre interviste con voi, un abbraccio!”

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