Dopo una lunga attesa, anche nel nostro paese è stato avviato il procedimento per l’assegnazione di un credito d’imposta relativo al settore dei Videogiochi.

Tax Credit Videogiochi
Il Ministro Dario Franceschini, firmatario del decreto Tax Credit Videogiochi.

Grazie alla fruttuosa collaborazione dell’associazione IIDEA con il Ministro Franceschini, il Sottosegretario Bergonzoni e la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, dal 15 dicembre 2021 è stata ufficialmente aperta la prima sessione del Tax Credit Videogiochi.

La soddisfazione per questo passo in avanti è notevole, anche se è diventata operativa solamente cinque anni dopo la sua effettiva prima introduzione all’interno della Legge Cinema, avvenuta il 14 novembre del 2016.
Annunciato in via ufficiale e firmato il 14 maggio 2021 (qui il nostro articolo dedicato) dai Ministri Dario Franceschini e Daniele Franco, il decreto è divenuto effettivamente operativo ed è già attivo nella prima Sessione dal 15 dicembre 2021, per concludersi il 31 gennaio 2022 alle 23:59.
Qui i dettagli, direttamente dal sito del Ministero dei Beni Culturali.

All’interno di queste tempistiche sarà possibile presentare le domande, collegandosi al portale DGCOL.

Tax Credit Videogiochi. Requisiti

Per poter usufruire del credito d’imposta relativo a questo settore, il Team di sviluppo dovrà rispettare i seguenti requisiti:

  • Sede legale all’interno dello spazio economico europeo;
  • Essere soggetti alla tassazione italiana per effetto del domicilio fiscale o per presenza di stabile organizzazione in Italia;
  • Patrimonio netto e capitale sociale non inferiori ai 10.000 € ciascuno;
  • Una cifra non inferiore al credito d’imposta riconosciuto dovrà essere spesa all’interno dello spazio economico europeo:
  • Il videogioco oggetto della candidatura dovrà essere “di valore culturale”, ad insindacabile giudizio di un’apposita commissione preposta allo scopo;
  • Il credito d’imposta non può superare il 50% del costo eleggibile del videogioco.

Ad ogni Team di sviluppo che riuscirà ad entrare nel programma verrà riconosciuta inoltre un’aliquota d’imposta pari al 25% del costo totale di produzione, per un ammontare massimo annuo di 1 milione di Euro.

Conclusioni

L’associazione IIDEA si dichiara molto soddisfatta per questo notevole passo in avanti in un paese che, ricordiamolo, non ha mai dimostrato una grande predisposizione per il riconoscimento del settore lavorativo Videoludico nel modo adeguato, come accade in altri paesi.


Sintomo di questo è il fatto che, nonostante questa eccellente iniziativa, il  valore effettivo del credito stanziato sia particolarmente basso e molto inferiore rispetto a quello che i nostri vicini in Europa hanno già riconosciuto.
Al momento, difatti, la dotazione finanziaria per il primo anno (grazie al decreto di ripartizione del Fondo Cinema e Audiovisivo del 5 febbraio 2021) ammonta a soli 5 milioni di euro mentre Germania e Irlanda, ad esempio, riconosceranno rispettivamente 50 e 25 milioni l’anno, gli ultimi dei quali per singola produzione.

Siamo consapevoli del fatto che considerare questo settore nel nostro paese sviluppato e supportato come accade oltreoceano sia al momento surreale (lo vediamo quotidianamente anche se pensiamo agli Esports, come ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato) ma il dato oggettivo ci mostra come la copertura finanziaria o anche solo l’attenzione verso questo ambito siano assolutamente insufficienti, se vogliamo che il nostro paese risulti effettivamente competitivo ed in grado di attirare l’interessi di investitori internazionali.

“I videogiochi sono frutto dell’ingegno creativo ed è giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l’audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale. In Italia il settore è in crescita esponenziale, con numerose start up di under 30 in grado di sviluppare prodotti di elevata qualità, attrarre le grandi produzioni internazionali e far crescere i giovani talenti. Si tratta di vere e proprie officine creative, che meritano ogni sostegno e possono contribuire a nuovi modi di conoscere e di apprendere”

Le parole del Ministro Franceschini, in merito al settore dei videogiochi.

È chiaro che la strada sia quella giusta ma è anche lampante che sia indispensabile compiere un enorme passo in avanti e, oserei dire, quanto prima dato che il videogioco italiano da qualche anno sta mostrando come le produzioni dei Team nostrani siano assolutamente in grado di competere con i colleghi internazionali e anche d’oltreoceano.

È quindi necessario che si faccia tutto il possibile perché l’enorme talento degli sviluppatori del nostro paese abbia, se non le stesse risorse per competere, almeno quelle adeguate.

L’ideale sarebbe metterlo in pratica da subito, dal prossimo decreto di ripartizione del Fondo Cinema e Audiovisivo 2022.

 

E voi cosa ne pensate?

Siete felici di questo passo in avanti del settore?

Fatecelo sapere nei commenti!

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