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Oggi, vi recensirò Kainga di Erik Rempen e pubblicizzato da Green Man Gaming Publishing che abbiamo visto in live sul nostro canale Twitch. Kainga, come da titolo, è un gestionale strategico roguelite, tre generi che raramente collimano insieme, ma questo sviluppatore ce l’ha fatta a fare un bel gioco nel suo genere.

Kainga: L’Indie Realizzato da una Sola Persona

Questa è la storia di Erik Rempen, uno sviluppatore che, partendo da una campagna Kickstarter, è riuscito da solo a realizzare un videogioco, e non un videogioco qualsiasi, bensì un gestionale strategico che è pure roguelite. Avendo dovuto clonare Age of Empires come compito scolastico, conosco perfettamente la complessità di un gioco del genere, anche se questo si discosta dal classico Age of Empires, sebbene abbia in comune la complessità di icone sullo schermo e diversi comportamenti da applicare ad ogni singolo elemento di gioco.

Kainga: Come fa un Gestionale Strategico ad Essere anche Roguelite?

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In Kainga, guideremo un antico villaggio di uomini primitivi che devono ancora scoprire tutto nei panni di un anziano saggio, soprannominato “The Thinker” per scoprire nuove tecnologie ed espandersi in questo luogo sperduto in cui ci ritroveremo dove i nostri nemici saranno animali e invasori che proveranno ad attaccarci.

Ogni tecnologia viene sbloccata secondo un originale albero delle abilità. L’originalità consiste nel fatto che non è il classico albero ramificato con mille abilità, bensì poche e alcune più collegate di altre, il che significa che ci sono più abilità che vi permetteranno di sbloccarne una e meno abilità per sbloccarvene altre. E il roguelite? Il roguelite lo ritroviamo nel permadeath che ci conserverà le tecnologie scoperte e i Thinker salvati, oltre, naturalmente, la nostra familiarità col gioco che ci sarà preziosa per la prossima run.

Kainga: Un Originale Stile Grafico

Come vedete dalle foto, Kainga ha una grafica difficile da descrivere, simile a quella di Paper Mario come concetto di personaggi 2D disegnati in un mondo 3D, ma naturalmente nati da una mano diversa. Anche l’interfaccia quindi, ha uno stile quasi identico ai personaggi in gioco. Per questo motivo perciò, trovo il disegno semplice ed intuitivo, talmente semplice che nessuno nel gioco ha un volto, ma un gioco del genere non ne ha davvero bisogno.

Kainga: Un Originale Gestionale

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Come capita spesso nei gestionali, quindi, cercheremo di far sopravvivere la nostra civiltà costruendo abitazioni e creando campi coltivabili, ma quando si sblocca una nuova tecnologia, il thinker perde letteralmente punti, per questo sono una risorsa molto preziosa, oltre che i costi materiali per generare quella specifica risorsa. Ma non dovremo solo pensare a risorse materiali che costituiscono la sopravvivenza del nostro popolo, bensì anche a risorse che miglioreranno l’umore del nostro popolo come il festival per celebrare l’abbondanza di cibo.

In più, una meccanica che avremo fin da subito che non avevo mai visto prima, sono le previsioni meteo: sulla nostra UI si aggiornerà costantemente nel tempo un rullo cartaceo che indicherà come stanno le nuvole ogni secondo, così da prevedere le varie intemperie che potrebbero ostacolare i nostri abitanti, anch’esse in stile roguelite, quindi sempre casuali ogni volta che rigiocate da capo una partita.

Inoltre, uno degli animali che mi è rimasto impresso, seppur non feroce, è un serpente all’interno del corpo di uno scarafaggio gigante con le zampe ricurve come un ragno poiché, oltre per il suo aspetto, non si capisce inizialmente perché dovrebbe essere un problema per noi, anche perché è erbivoro… e la risposta sta proprio in questa sua caratteristica: lui ci fa sparire le piante che ci servono per sbloccare nuove risorse per progredire!

Kainga: Considerazioni Finali

A parte la mia conosciuta e scarsa propensione per i gestionali, ho apprezzato ciò che lo sviluppatore è riuscito a dare di originale al genere, dallo stile grafico ad alcune meccaniche di gameplay. Se poi pensiamo che l’ha fatto tutto da solo e che questo è solo l’accesso anticipato, scommetto e mi auguro che tanti amanti del genere lo apprezzeranno.

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