Buonasera GameHz,

Se da un lato Sony può ritenersi più che soddisfatta del lancio di PlayStation 5, dall’altro viene scossa da una notizia tutt’altro che positiva: Keiichiro Toyama, il papà del franchise di Silent Hill, ha annunciato oggi di aver lasciato i Sony Japan Studio, per creare uno studio di sviluppo tutto suo, Bokeh Game Studio.

Sony Japan Studio –  cosa è successo

Da tanto ormai si erano fatte sempre più insistenti le voci di un remake di Silent Hill e di pari passo, quelle su una possibile acquisizione da parte di Sony di Konami. La stessa Konami, si diceva avesse preso accordi con Sony Japan Studio o Kojima Productions per realizzare un nuovo titolo della saga horror. E invece, nulla di tutto questo.

Keiichiro Toyama ha deciso di intraprendere una nuova strada, ma non è andato via da Sony da solo. Ad accompagnalo ci sono  Kazunobu Sato e Junya Okura, designer della saga Gravity Rush.

Sony Japan Studio

Ecco le parole di Toyama:

Guardando indietro non è cambiato nulla davvero rispetto al primo giorno in cui ho messo piede in questa industria. Per prima cosa voglio soddisfare le aspettative dei nostri fan, ma allo stesso tempo voglio tornare indietro e godermi quanto sia divertente creare giochi. Voglio condividere questa sensazione con i giocatori, ed è quello a cui mirerò d’ora in poi. Non posso dimenticare l’atmosfera in cui lavoravamo in passato. Fare le cose per capriccio. Voglio ricominciare da capo

Fortunatamente per me e il mio team è stato possibile sviluppare e pubblicare numerosi giochi, ma l’industria videoludica è cresciuta rapidamente a livello globale e sta ancora subendo drastici cambiamenti. Giorno dopo giorno, vivendo questo periodo, ho sentito il bisogno di un cambiamento sostanziale per seguire le mie proprie ambizioni. Per questo ho deciso di diventare uno sviluppatore indipendente.

Di seguito un breve video che accompagna la decisione del designer nipponico che ricordiamo è stata presa ad agosto scorso. 

 

SONY PARLA SEMPRE MENO GIAPPONESE?

L’addio di Toyama sembra essere il punto di svolta nel legame Sony-Giappone. Come abbiamo avuto modo di vedere, PlayStation è sempre stata legata al Giappone per ovvi motivi e la maggior parte dei giochi che ricordiamo sono anch’essi legati alla console nata in Giappone; basti pensare Final Fantasy, Silent Hill, Resident Evil solo per citarne alcuni. 

Negli anni PS2, PS3 e PS4 hanno sempre registrato ottimi dati di vendite nel Sol Levante ma contemporaneamente, l’azienda giapponese iniziava a strizzare sempre più l’occhio all’occidente. Arrivati ad oggi vediamo che, a livello dirigenziale, sono presenti per lo più, personalità europee o americane. Tra questi spiccano Hermen Hulst, capo dei PlayStation Worldwide Studios, Jim Ryan, ceo di PlayStation e Mark Cerny, lead system architect di PS4 e PS5. A questi bisogna aggiungere che ormai la maggior parte delle operazioni societarie vengono gestite negli Stati Uniti.

Che si tratti di motivi interni o dovuti al cambiamento del mondo videoludico, sembra che Sony inizi a parlare sempre meno giapponese. Alla base c’è in primis,  un metodo di lavoro completamente diverso tra oriente e occidente e in secundis un’utenza tutta diversa che bisogna cercare di soddisfare in toto, ma poichè quello che piace ad uno non piace all’altro, si fa prevalere la maggioranza, che in questo è proprio l’utenza occidentale. 

PlayStation sembra non voler dire addio ai giochi nipponici cosi presto: Final Fantasy VII Remake è un’esclusiva temporale PlayStation o il prossimo Final Fantasy XVI. Senza dimenticare il capo della divisione indie PlayStation, Shūhei Yoshida. Se dovesse succedere che le due strade venissero a dividersi, questo succederà quando la visione che hanno entrambe non sarà più la stessa e non ci sarà più la possibilità di immaginare e creare gli stessi mondi che tanto ci hanno fatto sognare

Voi credete che il futuro di Sony sarà sempre meno legato al Giappone? E quale sarà il destino dei Sony Japan Studio? 

Vi lasciamo all’ intervista che noi di 4GameHz che abbiamo raccolto da Keiichiro Toyama, nel corso dell’Etna Comics 2019. 

 

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