Bentornati cari FollowHz,

State pronti per esplorare l’ignoto!!!

Il popolo occidentale, grazie a Ghost of Tsushima, potrà vivere un’invasione tanto brutale come l’assalto mongolo alle coste Giapponesi. Un avvenimento tanto rivoluzionario da essere stato dipinto in mille e uno modi diversi, dalle raffigurazioni più realistiche alle storie più fantasiose, ricche di Spiriti Yokai.

In ogni racconto, però, c’è sempre un termine comune, una parola che appare come punto di congiunzione. Un accadimento che ha sbaragliato in pochi secondi la flotta mongola. Una tempesta divina dalla forza distruttiva. Kamikaze, ovvero “Vento Divino”, che per alcuni storici rappresenta una testimonianza metereologica colossale, per altri una semplice credenza e per i ragazzi di Sucker Punch un eroico Samurai.

Jin Sakai, protagonista di Ghost of Tsushima, appare come il classico e tipico eroe pronto ad eliminare la malvagità dalla propria isola, anche se in realtà il suo percorso sarà molto più sfaccettato, e non per questo più onorevole. Addentriamoci dunque in un mondo celestiale, degno del migliore dei sogni. E come tale, con dei difetti che ci fanno tornare alla realtà.

Ghost of Tsushima

In Ghost of Tsushima, come potrete immaginare, le grandi ed immense battaglie si sussegueranno nelle varie ambientazioni dell’Isola di Tsushima, la cui esplorazione è costruita in maniera intelligente e precisa, riuscendo in questo senso a delineare una struttura a livelli, o addirittura macroaree, mantendendo però un’anima da open-world ampiamente spiccata.

Sperimentando questo sistema, basato su zone circoscritte da confini naturali e rilievi da esplorare per passare a nuove aree, ho tirato un sospiro di sollievo, non trovandomi di fronte al solito videogioco lineare. Ovviamente ,essendo un prodotto a mondo aperto, Ghost of Tsushima possiede i classici componenti del genere a cui appartiene, con missioni secondarie dalla struttura ripetitiva e avamposti da liberare. Nonostante ciò l’epopea giapponese in questione riesce a rendere godibili perfino questi suoi elementi, narrando tanti micro-racconti poetici, mistici e che donano al giocatore una varietà narrativa senza eguali.

Il tutto poi viene messo in evidenza da una delle idee più geniali che i ragazzi di Sucker Punch potevano ottenere. Eliminando completamente l’HUD e lasciando che il giocatore venga guidato da elementi naturali, gli sviluppatori hanno donato alla community un giusto mezzo per creare composizioni artistiche di prim’ordine, e permettendo agli utenti di godere della spelendida ambientazione. Tra il vento che guida fino all’obiettivo, e gli animali che suggeriscono luoghi nascosti, la pace e tranquillità vi coglieranno meravigliosamente.

Ghost of Tsushima

La spettacolarità su citata non poteva non essere incarnata in un combat system cinematografico, che strizza l’occhio ai migliori film di Samurai. Se Kurosawa vedesse cotanta meraviglia, sono sicuro che ne rimarrebbe soddisfatto. Sostanzialmente il sistema di combattimento si basa sulle tipiche quattro forme assumibili dal protagonista, e concatenando parate e singoli attacchi si potrà uccidere istantaneamente quasi ogni avversario.

Prima di dichiarare la semplicità di questo sistema, tenete presente che i nemici potranno eliminarvi con la stessa letalità. L’aggiunta, a seguito della pubblicazione del gioco, di un nuovo livello di difficoltà potrà farvi felici in caso pensiate che Ghost of Tsushima non sia pane per i vostri denti, invogliandovi a testarlo. Peccato solo per un’IA mal sviluppata, che purtroppo non sempre si comporterà nel migliore dei modi.

Non sono solo queste però le sfide alle quali dovrete sottostare, in quanto tra i tanti racconti esplorabili vi potrebbe capitare di dover affrontare leggendari samurai, o incredibili nemici, ottenendo un equipaggiamento dalla bellezza inaudita. Questi momenti sono posizionati nella giusta misura, evitando che il gioco possa sbilanciarsi.

Ghost of Tsushima

Ghost of Tsushima possiede un comparto artistico ineccepibile, probabilmente il migliore dell’intera generazione, i cui spiccati colori e le cui dissolvenze splendide mascherano un comparto tecnico che non sempre mi ha convinto. A cutscene graficamente soddisfacenti, si alternano dei momenti in cui texture e dettaglio grafico non appaiono adeguati alla produzione in questione, anche se queste particolarità sono state mascherate con bellezza inaudita.

Un fattore che non intacca una narrativa perfetta, precisa, che si evolve in ogni momento dell’avventura. Lo sviluppo di Jin Sakai in Ghost of Tsushima non avverrà solo nelle missioni principali, ma anche e sopratutto immergendosi in sorgenti termali o fermandosi a costruire haiku. Plasmerete un modello, che per quanto possa essere stato costruito linearmente, in realtà mostra un animo modificabile, descrivendone un onore ampiamente variabile

Nonostante ciò mi ha stupito la mancanza di un sistema d’onore in stile Infamous, che poteva rendere molte situazioni di gioco variabili, e allungare la longevità. Infatti le motivazioni che spingono il giocatore a rigiocare nuovamente l’esperienza sono poche, con una Kurosawa mode intrigante e una componente stealth che purtroppo non soddisfa a pieno.

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