Cari FollowHz,
Horizon Call of the Mountain è uno dei titoli di lancio del nuovo PSVR2, noi di 4GameHz lo abbiamo provato e siamo qui per raccontarvi com’è affrontare le macchine che ormai conosciamo e scalare montagne all’interno di un mondo mozzafiato.
Abbandoniamo un attimo i panni di Aloy e percorriamo questa nuova strada.
Continua la lettura per saperne di più.

Horizon Call of the Mountain si propone come avventura parallela a quella di Aloy e andando avanti con la storia sembrerebbe che si vada a coprire i momenti subito prima della partenza di Aloy per le terre dell’Ovest.

Incontreremo anche la stessa Aloy nel corso dell’avventura, e ovviamente le macchine

Horizon Call of the Mountain: trama

Horizon Call of the Mountain

In Horizon Call of the Mountain il nostro “eroe” viene prelevato da una prigione e scopriamo fin dai primi dialoghi che è un Carja delle Ombre, non solo, è anche il colpevole del rapimento di Itamen (n.d.r. per saperne di più giocare a Horizon Zero Dawn), erede al trono di Meridiana.

Le Macchine si comportano in modo strano, qualcosa le attira tra le montagne, nostro fratello è partito per scoprire cosa le attira ma non è mai tornato;
Ora tocca a noi scoprire il mistero celato tra le montagne e scoprire che fine ha fatto nostro fratello.

Ovviamente il viaggio non sarà facile, tra macchine assassine e scalate su cime impervie sarà tutt’altro che una missione senza rischi ma, se avremo successo, Marad l’Onesto ci concederà la Grazia Reale e potremo incominciare una nuova vita.

Il titolo comprende anche una modalità safari, una modalità più esplorativa per chi vuole vivere un’esperienza più tranquilla e visitare da “turista” il mondo di Horizon.

Horizon Call of the Mountain: le macchine più reali che mai

Horizon Call of the Mountain

Horizon Call of the Mountain grazie al VR ci fa vivere in prima persona ciò che Aloy potrebbe aver vissuto.

Già dai primi momenti di gioco ci rendiamo veramente conto di quanto le macchine nel mondo di Horizon siano grandi.
Nei precedenti titoli vediamo che Aloy non fa eccesiva fatica; invece, in Call of the Mountain, anche una semplice Vedetta può portarci ad una morte orribile.

La scala di pericolosità delle macchine viene completamente stravolta e tutti i racconti terribili che narrano di macchine pericolose e imbattibili che spesso sentiamo negli altri due titoli non sembrano più cosi strani.

Aloy è probabilmente sovraumana rispetto al resto dell’umanità di quel periodo e anche la sua cerchia di amici non è da meno.

Se voi siete rimasti affascinati dal mondo di Horizon Zero Dawn e Forbidden West, allora passerete le prime ore di gioco a osservare ogni singolo dettaglio del mondo di gioco.
Inoltre, rimarrete a bocca aperta vedendo dal vivo un Collolungo, è molto più grande di quello che possa sembrare.

Le fasi di combattimento con le macchine sono frenetici e dovrete sfruttare molto la schivata, non siete immortali e bastano pochi colpi per costringervi a ricominciare dall’ultimo checkpoint.

Horizon Call of the Mountain: il gameplay

Horizon Call of the Mountain

Horizon Call of the Mountain essendo un titolo VR ha un approccio molto diverso, il mio consiglio è giocarci in una stanza abbastanza spaziosa per permettervi di utilizzare la modalità stanza intera (lo spazio necessario deve essere un 2mt. x 2mt.), in questo modo potrete effettuare anche movimenti reali che renderanno l’immersività quasi totale.

Il movimento delle braccia per camminare, correre, scalare, combattere e utilizzare l’equipaggiamento è ottimo e abbastanza preciso, è molto soddisfacente anche l’utilizzo dell’arco.

Per equipaggiarlo basta portare la mano dietro la schiena e premere il grilletto, l’arco verrà equipaggiato, con l’altra mano invece incoccherete le frecce e tenderete la corda;
La precisione del tiro è ottima rispetto ad altri titoli VR con arco e frecce, riesci addirittura a mirare come se usassi un arco nella realtà, cosa che raramente è così precisa nei precedenti titoli VR.

L’inventario è molto più scarno rispetto ai titoli classici, ma è un ottimo punto di partenza per eventualmente portare nel futuro un titolo pari all’originale ma in VR.

La scalata è un altro dei punti di forza di questo titolo, il tracciamento dei movimenti è quasi millimetrico e risponde molto bene, ogni singola sporgenza scalabile può essere afferrata in più modi e, a seconda di come viene afferrata e con quale mano, potrete raggiungere o meno altre sporgenze, a volte dovrete cambiare tipo di aggrappo per raggiungere il prossimo appiglio.

Horizon Call of the Mountain: il virtuale più reale che mai

Horizon Call of the Mountain

“I titoli VR hanno una pessima grafica”.

Horizon Call of the Mountain ha definitivamente sbugiardato questa affermazione che viene ormai portata avanti da molto tempo.
Il mondo è curato sotto ogni minimo dettaglio, con un Ray Tracing usato in modo ottimale e un 4K Nativo superbo.
L’impressione è di essere veramente parte del mondo di Horizon
, ovviamente è soggettivo il livello di coinvolgimento, ma se vi fate prendere la mano potrete godervi al meglio l’esperienza e diventare parte integrante del mondo.

Spesso vi ritroverete ad osservare il paesaggio solo per il gusto di farlo, io stesso mi sono letteralmente seduto ad osservare le cascate che si tuffavano nel fiume sottostante che poi si faceva strada nella valle sottostante, o semplicemente le nuvole e le montagne che interrompevano l’orizzonte.

La grafica è identica se non migliore dei titoli classici (n.d.r. che ritornerò a giocare in modalità cinema).

Horizon Call of the Mountain: conclusioni

Horizon Call of the Mountain

Horizon Call of the Mountain è quindi promosso a pieni voti, un titolo che presenta al meglio questo nuovo PSVR2 e lascia davvero poco all’immaginazione, con due controller e un visore possiamo vivere una delle avventure più emozionanti di sempre e al contempo incontrare e conoscere personaggi che fino a poco tempo prima avevamo conosciuto solo su uno schermo 2D (n.d.r. se ve lo state chiedendo la risposta è sì, Aloy ha anche in questo titolo il suo bel carattere della serie “io devo fare sta cosa e non mi importa se tu non vuoi, io la faccio lo stesso”).

Il mio consiglio è assolutamente di provarlo, se avete il PSVR2, oppure di acquistare il bundle perché vale ogni singolo centesimo speso.

Vorrei solo giocarci per più tempo continuativo ma le braccia, con i comandi in modalità stanza intera, dopo un po’ iniziano ad affaticarsi;
Ogni singolo movimento è comandato attraverso esse e in alcuni parti dell’avventura la parte da scalare è lunga e faticosa e le braccia inizieranno a indolenzirsi, la resistenza poi dipende anche dal livello di allenamento personale che avete.

Quindi, cosa ne pensate?

Lo avete già provato?

Avete intenzione di provarlo in futuro?

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