La musica è uno dei media più potenti (se non il più potente), per veicolare il sentimento, è un linguaggio universale che va dritto all’anima senza alcuna intermediazione. È pura frequenza e noi che il simbolo della frequenza lo abbiamo anche nel nostro nome (Hz), amiamo sempre parlarne. La musica accresce e completa tutto ciò con cui entra in contatto, espandendo il ventaglio sensitivo e percettivo nella fruizione di un opera.
Le colonne sonore per videogiochi (soundtrack), non sono seconde a nessuno e incontrare musicisti che arricchiscono il panorama dei videogiochi con il loro talento è sempre un piacere per noi. Ed è per questo che siamo qui con una bellissima intervista ad una artista che con le sue grandi capacità musicali sta dando tanto valore al mondo dei videogiochi. Stiamo parlando della compositrice Licia Missori che ci ha concesso questa intervista in esclusiva dove si racconta e dove ci racconta il suo lavoro, non perdiamo altro tempo dunque iniziamo a conoscerla meglio:
Innanzitutto ringraziamo la gentilissima Licia Missori per averci concesso questa intervista, iniziamo subito:
Ciao Licia, chi ti segue sui social lo sa, hai una grande cultura musicale e notevoli capacità tecniche/artistiche, se dovessi descriverti al nostro pubblico, come ti presenteresti? Chi è Licia Missori?
Grazie! Sono semplicemente questo: una persona che esprime se stessa attraverso la musica.
Tutto in genere nasce da una intuizione o altre volte dal desiderio di emulare qualcuno, nel tuo caso, come è nata la tua passione per la musica? Quali sono i tuoi esordi?
Il mio esordio nel mondo della musica è avvenuto intorno ai tre anni di età… con una Bontempi abbandonata da mio fratello. Da allora, tutto è diventato Musica per me. Ho cominciato a suonare a orecchio tutto quello che ascoltavo, poi a leggere spartiti, a comporre… e da quel momento la mia vita non avrebbe più potuto essere altro.
La musica è un potentissimo mezzo di comunicazione che parla dritto all’anima, come è nata l’idea di metterlo al servizio del medium videoludico, e perché? È l’unico medium al quale presti il tuo talento o ce ne sono altri?
Ho sempre avuto un rapporto complesso con l’idea di mettere la musica “al servizio” di qualcos’altro. Sovrapporre una musica a delle immagini significa collegarla indelebilmente a quelle immagini, cristallizzarla; al punto che quando la riascolterai, probabilmente la visualizzerai con quelle precise immagini. Nel videogioco è diverso, perché la musica non è legata tanto alle immagini in sé quanto all’azione del giocatore: prende vita e cambia con l’azione, può avere durate differenti, è un tutt’uno con l’esperienza immersiva del gioco, segue i gesti e le emozioni di chi vive in prima persona quell’esperienza. Per ogni partita giocata, la musica vive una vita diversa. Non si cristallizza mai, non si irrigidisce mai, non muore mai. Mi piace comporre musica per qualunque medium, ma farlo per i videogiochi è una magia.
Immaginiamo che tu sia un’amante dell’Arte videoludica, quali sono i videogiochi che ti hanno segnato di più? E quali sono i generi che preferisci maggiormente?
Nel periodo della mia prima infanzia, possedere una Super NES o una SEGA Mega Drive o anche un semplice Game Boy era come avere accesso a infiniti mondi paralleli dove la fantasia non conosceva confini. A questi dispositivi si aggiungevano gli innumerevoli giochi su PC e le sale giochi, con tutta quell’offerta di vite parallele a gettoni, che spaziavano dal campionato di motociclismo al Bubble Shooter. I ricordi dei miei primi anni di vita sono tutti un brulicare di giochi su MS-DOS, avventure testuali, scacchi, Tetris, Lemmings, Megaman, Zelda, Street Fighter, compagni di classe col Game Boy, fratelli e cugini che si sfidavano coi joystick. A livello affettivo sono profondamente legata a Super Mario e Sonic, al punto che anche oggi dormo con i loro peluche (sì lo so, è molto cringe). Ma il gioco a cui credo di aver dedicato più ore in assoluto è SimCity 2000. A volte ci ho giocato anche per dodici ore di seguito… cose che potevo fare quando ero bambina e avevo le vacanze! Da grande ho giocato molto meno, anche se in anni recenti non ho mancato di danneggiarmi un pollice per le ore passate a giocare a Mario Kart sul Nintendo Switch.
Quanto sei nerd da 1 a 10? e che valore associ a questa parola inflazionata e spesso non compresa pienamente?
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, io non sono molto nerd (forse, su una scala da 1 a 10, intorno a 4) ma sono molto nerd-friendly, nel senso che in genere mi sento a mio agio con persone di questo tipo. Le etichette sono sempre riduttive e approssimative, ma l’interesse per tecnologia, informatica, giochi, anime, immaginari fantasy e tutto ciò che si può associare stereotipicamente alla figura del nerd, spesso rivela curiosità e intelligenza. E a me piacciono le persone curiose e intelligenti.
Qual è il tuo iter di produzione di una colonna sonora, come inizia la magia di infondere sentimento e atmosfera in un gioco da parte di Licia Missori?
Nel caso migliore, posso cominciare a comporre avendo già a disposizione una piccola demo del gioco, e la prima cosa che faccio è immedesimarmi nel futuro giocatore. Quale musica mi terrebbe incollata alla partita, se stessi giocando a questo gioco? Quali emozioni dovrebbe suscitare nel giocatore questa musica? Qual è il ritmo dell’azione, e di conseguenza quale dovrebbe essere il ritmo della musica? Rispondendo a queste domande mi vengono molte idee, tra le quali poi scelgo quelle più efficaci per valorizzare al massimo il videogioco.
Ci sono compositori che ami e che per te sono delle vere e proprie pietre miliari irrinunciabili?
Io sono una persona dal gusto estetico “molteplice”: sono cresciuta a contatto con la musica classica, il rock, il mainstream e la musica per immagini, per cui mi accade di amare con la stessa intensità Chopin e i Green Day, Tchaikovskij e i Depeche Mode. Nel mondo dei videogiochi, la mia venerazione per Kōji Kondō non possiede limiti né confini.
Quali sono i software e strumenti che utilizzi di più? E quali consiglieresti a chi vuole intraprendere questo percorso?
Tutto ciò che serve è una DAW e delle librerie sonore adatte a realizzare le proprie visioni musicali. Questi strumenti ormai sono a disposizione di tutti ed è sacrosanto che ciascuno scelga quelli più adatti al suo modo di fare musica: non penso che ne esistano di giusti o sbagliati.
Immagina di possedere una macchina del tempo, se dovessi dare qualche consiglio alla Licia del passato che desiderava intraprendere questo percorso, quale ( o quali) sarebbero?
Le direi di passare meno tempo a soffrire per i mali del mondo, e più tempo a giocare a Final Fantasy.
Quali sono le ultime creazioni a cui hai lavorato? Dove possiamo trovarle?
Alcuni dei videogiochi che ho musicato ultimamente sono il gioco di Google sulla sicurezza informatica, “Space Shelter”, il gioco di Chiara Ferragni, “Rescue Matilda”, il gioco di Acqua di Parma, “FUN C.L.U.B.” e l’ultimo uscito, il videogioco ufficiale di Mulino Bianco . Videogiochi promozionali sviluppati dal fantastico team Gamindo.
Ultima domanda: dove possono trovarti i nostri FollowHz, per restare sempre aggiornati su di te e i tuoi prossimi progetti musicali?
Sono ubiquitariamente presente su Instagram, Facebook, YouTube, Spotify. Teniamoci in contatto!
Che dire dunque ragazzi, è stato bellissimo stare in compagnia di Licia e farsi queste due chiacchiere, seguitela e supportatela, i talenti vanno sempre supportati perché il patrimonio e la bellezza che apportano al mondo dell’arte videoludica (e no solo) è inestimabile. Alla prossima!