Salve a tutti i nostri Retrolovers!
Oggi vorrei parlarvi di quando il multiplayer ha trasformato il nostro modo di giocare ai videogames.

Siamo all’inizio degli anni ’90 e le reti iniziano a diffondersi anche al di fuori degli uffici e del mondo del lavoro, chi aveva la fortuna di possedere più di un PC cercava di collegarli in piccole reti casalinghe; nel mio caso avevo un vecchio 486DX2 sostituito da uno dei primi Intel Pentium.

Internet iniziava a diffondersi e estendersi tra gli appassionati, ma era ancora “cosa” per pochi eletti, usavo i primi browser come Mosaic, successivamente Netscape (oggi Firefox) ed IE, qui troverete un interessante articolo sulla storia dei Browser

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Un pò per passione, un pò per studio ero molto interessato ed incuriosito da tutto quello che si nascondeva dietro ad un PC ed in particolare alle modalità di comunicazione dei dati tra più sistemi.

Qualche anno prima iniziai ad imparare le basi sulla comunicazione su Amiga 500, in parte sulla stessa piattaforma, ma soprattutto grazie agli emulatori per PC DOS, questi riuscivano a replicare molto bene il funzionamento di un sistema basato su DOS, successivamente passai ad un 8086 e ad un 286 e via via a nuove CPU.

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Conoscevo bene il DOS e come funzionava, conoscevo bene l’hardware di un PC, ero un vero “nerd / smanettone” e non un semplice utente che usava qualche applicativo.

Il config.sys e l’Autoexec.bat non avevano molti segreti, mi assemblavo i PC completamente da zero, “giocavo” con gli IRQ delle schede, il plug&play (che all’inizio definivo plug&pray) doveva ancora arrivare, mi “lanciavo” in incredibili ottimizzazioni della memoria base di sistema in modo da liberare ogni singolo byte di memoria!

remembering autoexec bat and config sys

autoexec bat

Come accennavo poco sopra, avevo approfondito il tema delle reti, all’epoca si usavano molto di più i protocolli IPX, rispetto al TCP / IP; chiaramente non sto a tediarvi con troppe nozioni tecniche.

Windows 95 era ancora un pò lontano da arrivare, avevamo Windows 3, più che un vero sistema operativo si trattava di un’ interfaccia grafica di sistema, ma basata sul DOS; a breve NT avrebbe aperto le porte ad un’utenza più professionale, uscendo dall’ambito Home Computer e spingendolo maggiormente i sistemi verso le reti informatiche.

Le linee di prodotti Microsoft Windows 95, 98, NT, 2000 viaggiarono, almeno per i primi anni, separate, sino all’arrivo di Windows XP che unirà entrambi i mondi; per le aziende nacque Windows Server che prenderà le redini della parte più professionale derivate da NT.

Le reti erano configurate via DOS (in modo tutt’altro che semplice), i cablaggi erano principalmente appoggiati su cavi BNC e non RJ45, gli switch erano ancora relegati alle aziende e quindi, soprattutto per motivi di costi, le reti funzionavano punto punto e si cablavano con i fastidiosi terminatori; se uno dei due terminatori fosse stato scollegato la rete avrebbe smesso di funzionare.

Il gioco multiplayer stava muovendo i primi passi; la modalità di comunicazione più semplice era quella di collegare due PC con un cavo Null Modem, in pratica un cavo seriale che internamente invertiva dei cavi e che permetteva la comunicazione diretta di due PC come se fossero in rete locale; in genere si usava per passare i dati tra 2 PC.

I primi videogiochi iniziarono a supportare la modalità multiplayer, tramite varie tecnologie di connessione (cavo seriale, rete, modem).

Multiplayer: l’arrivo di Doom

Nel ’93 arrivò il primo vero terremoto videoludico che elevò la modalità multiplayer, arrivò Doom, che ricorderete essere un action shooter in soggettiva tra vari livelli labirintici, girava sul mio 386 SX e girava anche sui PC di scuola…..e qui non dico altro!

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Id Software rilascio i primi livelli gratuitamente e nel giro di poche ore il gioco si diffuse su tutti i PC del pianeta, creando una follia collettiva.

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Id software creò un gioco incredibile, immediato, veloce, violento, divertente, che si poteva giocare in multiplayer!

Proprio Doom “spinse” molti ad avere una rete per giocarlo.

Ricordo molto bene di essere stato parte attiva di questa follia collettiva, scollegavo il PC e scendevo di quattro piani e andavo da un mio amico, collegavamo i PC ….e via in multiplayer a giocare a questa meraviglia! Ore ed ore…..di puro divertimento.

Non contenti, iniziammo a disegnarci i livelli di gioco con l’editor, in modo da crearci le nostre arene; oggi si scaricherebbero i livelli online, ma all’epoca non era cosi banale.

In quegli stessi anni iniziai a lavorare nel settore dei videogames (sarà materiale per un futuro articolo) e con i miei colleghi, durante le pause, giocavamo a Doom e ci sviluppavamo livelli sempre più complessi.

La classica situazione di una partita in rete locale è piuttosto chiara nella foto seguente.

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Tornavo a casa e mi resi conto che non potevo più continuare ad andare avanti ed indietro per il condominio con Monitor, PC, mouse, ci serviva una soluzione più pratica, allora, nella mia totale follia “nerd” decisi di cablare il condominio, collegando i miei amici / vicini di casa usando una rete tramite BNC.

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Ad uno degli estremi della rete era collegato il mio PC,  mentre l’altro estremo si trovava guarda caso il mio amico con cui giocavo a Doom, altri amici si trovavano nel mezzo della rete.

Serate e serate a muoverci all’interno dei livelli di Doom, quando ore trascorse tra risate, insulti e tanto divertimento!

Ludicamente parlando l’altra hit era “Command & Conquer” il mitico strategico di guerra dei Westwood Studios, un altro capolavoro che in multiplayer dava davvero grandi soddisfazioni; poter affrontare un nemico umano e poter scegliere strategie per vincere, mi trasportava in una sorta di Risiko nel mondo digitale.

Command and Conquer Remastered Screenshot 1

Nello stesso periodo, assemblai altri PC e li collegai alla stessa rete, in questo modo potevo giocare localmente, ma sempre in multiplayer.

Per sfruttare al meglio questa incredibile intranet condominiale, decidemmo di condividere la connessione internet del mio fantastico modem US Robotics a 56K!

Nel momento di massima espansione della rete il cavo raggiunse circa 60 metri.

Grazie a questa magia tecnologica oltre a giocare, condividere la connessione internet, potevamo comunicare con sistemi di messaggistica “interni”, anche semplici come il NET SEND del DOS.

Il passo seguente fù ancora più estremo: mi installai Windows Server con cui creai un dominio di rete (all’epoca si usavano gli workgroup, i domini erano decisamente più complessi), non contento creai un server di posta elettronica condominiale con cui mandarmi le email tra i PC.

L’ultimo sviluppo mi portò a creare un Webserver ed altre pazzie “nerd”, sperimentare era davvero molto divertente e alla fine mi permise di farmi una grande esperienza, permettendomi in seguito di andare a lavorare per un’agenzia di IBM.

La decade del ’90, ci portò dal DOS a Windows, cambiò il nostro approccio all’informatica, ci portò da essere soli davanti ad uno schermo a condividere la passione, dapprima su reti locali, subito dopo su Internet, il multiplayer era un nuovo modo per divertirsi e condividere questa passione.

Negli stessi anni iniziammo ad assistere al graduale abbandono delle sale giochi, i sistemi casalinghi erano sempre più potenti e  proprio in quei anni arrivò di una delle più grandi “droghe ludiche” del millennio…la Playstation che portò i videogiochi a tutti (ma di questo ne parleremo in un altro articolo).

Play Station Logo

I ’70 fecero nascere il settore, gli ’80 lo fecero sviluppare, i ’90 lo portarono a tutti!

Che bel trentennio! W il Multiplayer

 

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Joyrayd
Parola d’ordine 007…licenza di giocare. Dagli anni ’70 ho visto tutto, videogiochi, console di ogni tipo, PC, scacciapensieri ed ogni genere di oggetto elettronico su cui si poteva videogiocare. Amo gli RPG, gli action-adventure, le avventure grafiche e gli arcade classici. Amo il retrogaming allo sfinimento. Ho fatto parte di due team come grafico per i videogames negli anni ’90 (Dynabyte, WaywardXS). Amo la musica (soprattutto Rock&Pop anni ’70/’80), il calcio, le auto, i viaggi, la grafica, il cinema. Ho davvero tante passioni e ogni giorno ne scopro di nuove. Il motto “chi si ferma è perduto” è assolutamente vero. Non si smette mai di imparare e di conoscere.

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