Bentornati cari FollowHz,

State pronti per esplorare l’ignoto!

In un epoca in cui l’ispirazione si riduce a copiare meccaniche vincenti, Immortals Fenyx Rising dimostra l’opposto, sfruttando un ironico storytelling.

Ricordo come fosse ieri il giorno di presentazione d’Immortals Fenyx Rising, ex Gods & Monsters che per problemi legati alla divulgazione d’informazioni ha dovuto cambiare i propri connotati. Il trailer del videogioco presentava splendidi contenuti nella peggiore cornice artistico-musicale, associando tonalità rap e design cartoonoso alla seria e violenta epica greca.

Una scelta che faceva già presagire un terribile fallimento, un esperimento figlio di una stessa tipologia di prodotto ripetuta più di una volta dalla Ubisoft stessa, accompagnata da determinate caratteristiche di gameplay già viste in quel rivoluzionario The Legend of Zelda: Breath of The Wild. Proprio per questo, lo ammetto in questa sede, alla prima accensione ero colmo di qualche classico pregiudizio che inonda il web.

In realtà, come Ulisse fu in grado d’ingannare i Troiani sfruttando un altezzoso cavallo di legno, così l’ironia d’Immortals Fenyx Rising è il mordente che lascia incollato il giocatore allo schermo. Grazie a una scrittura divertente quanto intensa, si viene catapultati perfettamente in un’ambientazione di tutto rispetto, che incarna l’amore dei ragazzi di Quebec per la storia dell’antica Grecia, nonché viene concretizzato il talento impiegato per intrattenere ed emozionare lo spettatore attivo delle vicende.

Immortals Fenyx Rising: Cantami o Diva…

Immortals Fenyx Rising


Pensate davvero che le divinità non siano mai state sconfitte da potenze molto più brutali rispetto alle reali aspettative? Alla base d’Immortals Fenyx Rising c’è un antagonista crudele e spietato, che incarna alla perfezione la malvagità dei Titani dell’epica considerata, nonché due narratori pronti a spezzare la tensione con ironia sul mondo dei videogiochi. Tifone, il cattivo della situazione, è una figura che, per quanto possa aver compiuto azioni moralmente terribili, comunque viene mostrato al giocatore come alla portata di ogni singolo individuo, perfino di un/una comune kuros del calibro di Fenyx.

Complice uno stile colorato e sopraffino, che seppur incarni fin troppo le mode dell’attuale mercato videoludico, comunque dona scorci e sezioni che solo Nintendo era riuscita in passato a rendere così cariche di positività, senza il dramma al quale il medium si è aperto con gli ultimi grandi Tripla A pubblicati. Un semplice sguardo dall’alto delle statue del pantheon ellenico risulta un’occasione giusta per prendere una pausa e godere dell’impatto donato al gioco da sapienti sviluppatori.

Punto a favore per l’epopea di Fenyx anche le musiche ben piazzate, che seppur riprendano le vecchie declinazioni già viste con Assassin’s Creed Odyssey, possiedono una propria personalità, senza disdegnare uno stile moderno e ritmato, che dà dinamicità agli svariati combattimenti che ci si pareranno di fronte.

Immortals Fenyx Rising: Ma chi fra gli dei li fece lottare tra loro?

Immortals Fenyx Rising

Le connotazioni necessarie per un buon gameplay in modo che sia appassionante e scanzonato s’incentrano su ben pochi elementi, derivanti dal genere di appartenenza della produzione considerata. In un action-adventure la giusta dose di combo e concatenazioni di colpi deve essere affiancata da un sistema preciso ed efficace di movimento, che garantisca giuste sfide nonché una dose rimpolpata di enigmi.

Tutte ciò che ho appena descritto viene svolto da Immortals Fenyx Rising nella maniera più completa possibile, garantendo ore di divertimento proprio per una voglia di mantenere le giuste tradizioni ed evitare innovazioni su cui rischiare terribili ricadute. Un discorso che lego strettamente a una delle pochissime criticità riscontrate, che sia a livello pratico che mediatico ha fatto discutere di se.

Le forti ispirazioni che la casa di sviluppo ha scelto d’inserire nelle varie meccaniche non sono solo dei contenuti trascurabili, ma stonano con l’intera piega presa dall’opera in questione. La stamina, gli oggetti curativi legati all’interazione con l’ambiente circostante e il puzzle-solving legato a movimenti effettivi di oggetti in-game risultano ridondanti e decontestualizzati, in mancanza di una fisica effettiva e di un realismo che il gioco mai ha deciso di supportare. Delle aggiunte futili che appesantiscono un sistema di gioco preciso ed efficace, forse motivate dalla voglia di seguire un’onda quanto mai dannosa.

Immortals Fenyx Rising: Ti lascerò andare ormai volentieri!

Immortals Fenyx Rising

Il compito che grava sulle spalle di Fenyx, e dunque responsabilità ricaduta sui giocatori, s’incentra sul salvare figure mitiche che possano sconfiggere il male. In realtà, ad uno sguardo più attento, Immortals Fenyx Rising ci dona una percezione completamente diversa dell’eroe rispetto alle tipiche declinazioni divenute tali con la nuova generazione di console.

Fin dalle prime scelte poste davanti al giocatore, passando proprio dalle espressioni usate da Fenyx con tanta forza emotiva nelle varie sezioni della trama, viene messa in chiaro un’evidente realtà: il vero protagonista delle vicende siamo noi, figure oltre lo schermo, che portando a termine gesta immortali non potremmo che mostrare il coraggio di vivere la nostra esistenza con ottimismo e spirito d’iniziativa.

D’altronde i videogiochi riescono anche in questo passo fondamentale, ovvero donare tutte le caratteristiche per allontanarci da situazioni spiacevoli glorificando le nostre abilità, per traslare questo grande eroismo in una vita non sempre facile, ma dalla bellezza inaudita. Quando gli avvenimenti che ci coinvolgono sono troppo pesanti, basta una risata per smorazare la tensione.

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