Salve a tutti cari FollowHz! Anche se con un po’ di ritardo, eccovi la nostra recensione di The Last of Us Parte 2. Il web si sta scatenando fra elogi e condanne all’ultima fatica di Naughty Dog, ma che ne pensiamo noi di 4GameHz?

Cominciamo col dire che questa recensione sarà suddivisa in due parti fondamentali: la prima nella quale parleremo semplicemente di ciò che è il gioco, senza spoiler e in maniera il più oggettiva possibile secondo la mia personale esperienza; nella seconda parte, che uscirà a breve e che verrà opportunamente segnalata come contenente spoiler, approfondiremo il reparto narrativo ed in generale tutto ciò che potrebbe essere considerato nocivo per chi non l’ha giocato. Ovviamente non mancheranno anche delle piccole considerazioni personali dei membri del team che hanno provato The Last of Us Parte 2.

Fatta queste doverose premesse, vi auguriamo buona lettura!

Trama

The Last of Us Parte 2 continua la storia più o meno dove l’avevamo lasciata con il primo capitolo. Sono ormai passati cinque anni da quando il nostro protagonista ha prelevato con la forza Ellie dalla sala operatoria dell’ospedale delle Luci. Joel e la ragazza, si sono infatti stabiliti a Jackson, una cittadina dai toni molto western gestita da Maria e Tommy (il fratello di Joel).

Questa comunità è formata fondamentalmente da una coesione di individui che cerca di ricominciare da zero, dopo che la pandemia da Cordyceps da distrutto tutto quello che era la società civile del 2013.

La storia, come intuibile anche dai vari trailer mostrati, si fonda sulla rabbia della protagonista, ormai 19enne, che sembra aver subito una grave perdita per mano di non si sa chi. Questo non farà altro che stravolgere quel delicato velo di serenità che si era venuta a creare con la fondazione della cittadina di Jackson e che appunto porterà Ellie ad un viaggio mosso unicamente dalla vendetta.


Narrativa

Già il primo The Last of Us non brillava per innovazione in termini di originalità della trama; ciò che lo ha reso celebre è stata soprattutto la qualità della narrazione. Si può essere in disaccordo quanto si vuole sull’autenticità di una storia raccontata, quello che ha reso il primo capitolo e che rende anche questo secondo decisamente degno di nota, è infatti il comparto narrativo. La campagna si attenta variabilmente tra le 25 e le 33 ore di gioco (il doppio del predecessore) e, praticamente per tutta la sua intera durata, non mancherete di voler vedere cosa succederà in futuro. La storia è stata articolata con una serie di flashback che fanno sì che l’attenzione resti sempre alta e che il giocatore non si perda nessuna emozione che gli scrittori hanno deciso di far percepire. La bravura sta proprio lì! Il loro intento era quello di far provare determinate sensazioni e, con l’ottimo lavoro di storytelling svolto, sono riusciti egregiamente nell’impresa di, quantomeno, eguagliare il primo The Last of Us; anche se le due opere vogliono raccontare cose assolutamente differenti e difficilmente paragonabili. L’opera non manca comunque di qualche piccola crepa ma, per evitare spoiler, vi rimandiamo alle opinioni personali che verranno discusse in un altro articolo più avanti, quando in più persone avranno completato il gioco.


Gameplay

Quando furono mostrate le prime sessioni di gioco dagli sviluppatori, tutti restammo a bocca aperta, per non dire spalancata. Talmente aperta che emersero varie congetture legate al fatto che quello che vedevamo fosse talmente bello da non poter essere verosimile e di conseguenza falso. Bene, siamo felici di dirvi che il gioco, in termini di gameplay, è esattamente quello davanti al quale molti sbavavano increduli durante la visione dei primi filmati mostrati. Sembra incredibile, ma gli sviluppatori sono riusciti a creare l’esperienza di gioco di The Last of Us Parte 2 con una fluidità tale, da rendere il gioco talmente convincente da far credere, ad una prima vista, che sia tutto frutto di scene scriptate. In realtà si tratta di un lavoro di animazioni fenomenale e che difficilmente troverete in altri titoli. Di per sé il gameplay non si discosta troppo da quanto visto nel primo capitolo. Si “limita” a smussare alcuni aspetti e aggiungerne altri che, ai fini evolutivi della serie, risultano decisamente azzeccati e realizzati bene. Un piccolo difetto che era imputabile all’esperienza che forniva il predecessore, era quello di essere forse un tantino ripetitivo nelle azioni che compivamo. In particolare l’approccio che fin troppo spesso ci si ritrovava ad utilizzare, era quello meno aggressivo e furtivo. Con questo nuovo capitolo, Naughty Dog dà ai videogiocatori la possibilità di modulare la metodica di proseguimento nell’avventura, consentendo una molto più ampia scelta d’azione e rendendo probabilmente meno frustraste le sessioni prettamente stealth. Anche quest’ultimo aspetto è stato ulteriormente raffinato; grazie infatti ad una maggior agilità da parte di Ellie adesso possiamo, oltre che accovacciarci per sfruttare le coperture basse e l’erba alta (che comunque non rende invisibili come in molti giochi, ma meno percepibili agli occhi attenti dei nemici), stenderci per terra e sfruttare ancor meglio la posizione per nasconderci. Posizione che consente in ogni caso di sfruttare l’arsenale a disposizione della protagonista. Parlando di stealth ed in generale dei vari approcci possibili, anche quelli più aggressivi, non si può non citare l’ottimo lavoro svolto in termini di IA. I nemici, ad esclusione ovviamente degli infetti (con nuove aggiunte rispetto al passato) che vi caricheranno senza troppi scrupoli, sono infatti molto ben organizzati: con coperture, sovrapposizioni ed aggiramenti, che sicuramente metteranno alla prova tutti. In particolare l’aggiunta dei cani da ricerca, che seguiranno la scia odorosa che lascerete spostandovi, rende il livello di sfida veramente appagante. Questa ingombrante presenza canina vi costringerà spesso a cercare riparo in zone a loro non accessibili: come per esempio impalcature sopraelevate o banalmente dietro una porta chiusa (fin quando ovviamente anche i cani non impareranno ad aprire pure le porte XD). Anche il combat system si è evoluto: ora è possibile schivare tempestivamente i fendenti e i proiettili che cercheranno di colpirci e contrattaccare di conseguenza.

Oltre agli scontri di per sé, il titolo gode di una buona sovrapposizione di sessioni esplorative e devote soprattutto al loot, ricerca di collezionabili e all’arricchimento ai fini della lore. Queste esplorazioni adesso si svolgono in zone molto più ampie rispetto al passato, che non fanno assolutamente rimpiangere la mancanza di un mondo aperto e liberamente esplorabile. Si tratta comunque di parti del gioco non obbligatorie, che però riservano molte sorprese, soprattutto ai fini dell’equipaggiamento reperibile in giro per la mappa, che spesso ritroverete risolvendo piccoli puzzle o qualche sezione platform. Per concludere la discussione legata al gameplay di The Last of Us Parte 2, ci teniamo a segnalare l’eccellente lavoro svolto per quanto riguarda i caricamenti, pressoché inesistenti (oltre all’unico lungo caricamento iniziale della partita) e che considerando anche la qualità grafica mostrata, di cui parleremo a breve, non è da sottovalutare. Inoltre è presente una ricchissima possibilità di personalizzazione dell’esperienza di gioco, con tante agevolazioni in termini di accessibilità e la possibilità di personalizzare ogni aspetto della difficoltà di gioco.


Grafica

Penso che chiunque conosca Naughty Dog, sappia quanto sia una delle software house più abile nella realizzazione tecnica dei proprio titoli. The Last of Us Parte 2 spreme la povera PS4 come pochi titoli finora, con una realizzazione tecnica ed una ottimizzazione degni di nota.

Se per quanto riguarda la realizzazione tecnica siamo stati già abituati molto bene in passato, considerando sempre che si tratta di una console, qui quello che colpisce maggiormente è la cura quasi maniacale per ogni singolo dettaglio, anche il più banale. Per voler fare un esempio molto stupido, nelle prime ore di gioco vi ritroverete a vagare per delle zone innevate; sparando ed uccidendo un nemico, infetto o meno, questo ovviamente stramazzerà al suolo e comincerà a perdere buona parte del sangue all’interno del suo corpo ormai inerme. Niente di nuovo, direte voi. E se vi dicessi che la neve reagisce in tempo reale al sangue che scorre e si scioglie a causa del suo calore? Questo è un esempio estremamente banale, ma vi fa capire quanto il titolo sia stato curato nei minimi dettagli. Per non parlare dei modelli dei personaggi e la loro espressività: è veramente appagante osservare il cambiamento espressivo in base alle situazioni, dalle più rilassate a quelle più concitate e cruente nelle quali ci ritroviamo a far fuori, per esempio, un infetto.

Tutto questo condito da eccellenti animazioni che rendono l’impatto complessivo veramente notevole.

Inoltre, ciò che è stato lavorato e raffinato egregiamente, è il comparto delle luci e l’illuminazione. Dal punto di vista fotografico The Last of Us Parte 2 è incredibile, con luci ed ombre che sfiorano la precisione del Ray Tracing.

Insomma dal punto di vista grafico, si può dire veramente poco di male del titolo e vi consigliamo di giudicarlo solamente giocandolo; purtroppo la resa grafica dei video caricati, soprattutto su Youtube, non rendono assolutamente giustizia al lavoro svolto dagli sviluppatori.


Conclusioni

The Last of Us Parte 2 è sicuramente un gran titolo! Un Tripla A per il quale sono state investite grosse cifre e si vede. Sicuramente non è un gioco per tutti: tocca delle tematiche già viste e straviste, ma nella maniera più cruenta e pesante possibile (psicologicamente parlando). Sicuramente non è adatto a qualcuno che nel videogioco cerca solamente un passatempo e a cui non interessa particolarmente l’impatto emotivo che quest’ultima opera di Naughty Dog è un grado di offrire. Checché se ne dica, The Last of Us Parte 2 setta nuovi standard qualitativi in molti dei suoi aspetti, dal fotorealismo della grafica in ambito console, all’accuratezza delle animazioni e la fluidità del gameplay. Ovviamente consigliatissimo a chi cerca un’esperienza molto impegnativa in termini di narrazione e di tematiche, sia fan della saga che non.

Come siamo soliti, noi di 4GameHz non attribuiamo nessun voto ai titoli che recensiamo; un semplice numero difficilmente può rispecchiare il valore di una qualsiasi opera videoludica.

Voi che ne pensate di The Last of Us Parte 2? Fateci sapere la vostra sempre nel rispetto altrui e senza SPOILER.

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