Bentornati cari FollowHz,
State pronti per esplorare l’ignoto!!!
Electronic Arts ha finalmente schierato le proprie carte, sfruttando il consueto EA Play annuale che purtroppo ha visto una totale mancanza di contenuti. Per 50 minuti di conferenza abbiamo potuto osservare una spropositata quantità di momenti parlati, divenuti quanto mai noiosi, parlando di contenuti che potevano essere assolutamente mostrati durante un semplice trailer.
Inoltre l’aver accennato semplicemente a produzioni tanto attesa ha inequivocabilmente dato adito alla furia dei fan, che hanno sentito la mancanza dei consueti sportivi, mostrati con un trailer raffazzonato e costruito come un’accozzaglia di immagini in movimento, nonché si sono adirati per il modo con cui sono stati presentati videogiochi come Need For Speed, in quanto un trailer costruito con la semplice presenza di livree di automobili è davvero una scelta triste e poco intuitiva.
Addentriamoci invece nei momenti migliori di questa conferenza, in modo tale da poter ottenere le giuste soddisfazioni da un appuntamento quanto mai triste, lento e poco appassionante. Per ottenere queste osservazioni bisogna scavare ed osservare nella pochezza di immagini e informazioni divulgate, analizzando con maniacale attenzione tutti i siti di riferimento sparsi per il web.
Il “Momento Americano” di Apex Legends e The Sims
All’interno degli eventi organizzati da sviluppatori degli USA c’è sempre un così detto “Momento Americano”, ovvero una sezione dell’intera diretta volta a far parlare il pubblico di videogiocatori, o quanto meno di esprimere la buona riuscita di una grande produzione, elogiata in live da sviluppatori ed utenti in maniera narcisistica e poco coinvolgente.
Nell’EA Play sono state due le fasi di questo genere: Apex Legends, che con la sua nuova espansione si è mostrato in una magnificenza degna del popolo degli Stati Uniti, e The Sims, che con la sua grande versatilità si è mostrato come portatore di concetti d’inclusione ed accettazione del prossimo, che in un evento di videogiochi come questo trovano poco spazio e non sono correttamente descritti.
EA Originals: It Takes Two, Lost in Random e Rocket Arena
Il trittico di produzioni rappresentato da It Takes Two, Lost in Random e Rocket Arena fanno parte dell’etichetta EA Originals, nata con l’intento di valorizzare degli studi indipendenti finanziati dalla Electronic Arts. Dunque in questo EA Play non potevano assolutamente mancare, anche se non hanno avuto un così grande impatto sul mercato.
Infatti, andando nel suddetto ordine, tra un’idea poco originale e tutt’ora sfruttata, un’ambientazione scontata che fa da sfondo ad un gameplay poco chiaro e un videogioco killer application con pochi fondi a disposizione che prende spunto dalle produzioni già consolidate del settore, il tutto è apparso poco originale e lontano dai fasti di A Way Out o Sea of Solitude, che venivano brillantemente annunciati negli E3 passati.
Star Wars Squadrons: Pilot Wanted
Uno dei momenti meno soporiferi dell’EA Play è stato quello di Star Wars Squadrons, già accennato il lunedì durante uno sneek peek del Summer Game Fest ed approfondito in questo evento. Dopo il solito momento chiacchiera iniziale, del quale purtroppo non abbiamo potuto fare a meno, siamo passati all’osservazione di un gameplay dalle prospettive positive, che a momenti carichi e pieni di pathos ha alternato scene piatte e troppo statiche, promettendo in ogni caso un insieme di tecnicismi tutti da scoprire.
L’unico problema è che a vedere la produzione mostrata, il tutto non sembra Star Wars, non possiede quella stessa anima che invece altri prodotti sono riusciti a consolidare. Sarà stata magari la grafica troppo cartoon o le sfumature di colore troppo accese, ma il tutto poteva essere portato a termine anche in mancanza della licenza Disney. Chiamarlo semplicemente Squardons: Pilots Wanted, identificandolo come una nuova ip fantascientifica, ne avrebbe permesso una maggiore risonanza, per ora castrata da vecchi ed insulsi pregiudizi.
One More (Boring) Thing!!!
Tralasciando i momenti più bassi della conferenza già descritti ad inizio video, siamo finalmente giunti alla tanto agognata One More Thing, quella sorpresa finale che dovrebbe metterti hype a prescindere che tu sia fan o meno di un determinato brand. La scelta per l’EA Play 2020 è ricaduta su Skate, che rimarebbe azzeccata come idea se non fosse stata presentata in maniera errata.
Invitare gli sviluppatori a parlare della loro produzione senza mostrare effettivamente dei trailer potrebbe rappresentare una scelta poco efficace, e in mancanza di un logo il tutto diventa poco appetibile. Piazzando il tutto nella One More Thing si compromette la buona riuscita di un evento come questo.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nello spazio riservato ai commenti!!!