Alexis KennedySalve a tutti cari followHz,


se ben ricordate, nei giorni scorsi vi avevamo parlato di alcune pesanti accuse mosse da alcune colleghe nei confronti di Alec Holowka, celebre figura del panorama indie e co-autore di Nights in the Woood il quale per l’appunto era stato accusato di molestie da parte di alcune colleghe.
Cari followHz, questa è una notizia che davvero non ci si aspettava: nella giornata di sabato 31 agosto, l’uomo è morto e a darne la triste notizia è stata la sorella Eileen Mary Holowka, su Twitter.
Come ho detto all’inizio dell’articolo, l’uomo era stato accusato di molestie da parte della sviluppatrice Zoe Quinn e, a seguito delle accuse il progetto a cui stava lavorando Holowka è stato cancellato e lo sviluppatore è stato allontanato dagli altri autori di Nights in the Woods.

In una serie di post, Eileen Mary ha spiegato che il fratello per anni ha combattuto contro dei disturbi dell’umore e della personalità.

Alec era una vittima di abusi e ha anche speso la sua vita combattendo disturbi dell’umore e della personalità. Non sto affermando che non abbia causato anche del male, ma in fondo era una persona che voleva offrire alle persone conforto e gentilezza. Gli ci è voluto del tempo per capire come.

Negli ultimi anni, con la terapia, Alec è diventato una persona nuova… la stessa persona che è sempre stata ma senza nessun lato oscuro. Era calmo e felice, positivo e amorevole. Ovviamente, il cambiamento è un processo lento e non era perfetto, ma stava lavorando per riabilitarsi e avere una vita migliore.

“Abbiamo fatto del nostro meglio per supportare Alec, ma alla fine ha sentito di aver perso troppo.”

Non sono al momento chiare le cause del decesso, anche se dalle parole della sorella possono essere facilmente intuibili.
La donna in questi tristi giorni ha ringraziato tutti coloro i quali sono stati vicini al fratello ed alla famiglia affermando poi che Alec ha augurato il meglio alla sua accusatrice.
Alla notizia della morte dell’uomo sono susseguiti attacchi mediatici verso la collega accusatrice (una prassi ormai da molto tempo) che si è vista additare come la colpevole del decesso dell’uomo.
Quando vi abbiamo riportato la notizia delle presunte molestie, ci eravamo augurati che si trattasse di accuse infondate perchè riflettiamoci un secondo: come ci si deve sentire quando si è sotto accusa per dei motivi così gravi? Mi riferisco sia a chi ha puntato il dito contro l’uomo, sia a chi in queste ore sta attaccando come un leone da tastiera la povera collega.

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