Salve a tutti, cari Followhz. Oggi, come di riflesso all’articolo scorso sul mio videogioco preferito, vorrei parlarvi, invece, dei videogiochi peggiori che io abbia mai visto: quelli di Artematica, una software house indie italiana.
Premetto, naturalmente che, in realtà, dovreste sentirvi fortunati a non conoscerli, proprio perché avevano tanti difetti, seppur fatti per bambini (ma non troppo, come vedremo in alcuni titoli).
(quasi) Tutti i loro videogiochi (for kids), inoltre, si finivano in 15 minuti massimo, ma proprio senza skippare tutti i dialoghi.
Se vi nominassi tutti i loro titoli a cui ho giocato, probabilmente vi stupireste nel sapere che (quasi) tutti erano pensati per un pubblico di bambini: Robin Hood, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pinocchio, 20mila leghe sotto i mari e Sandokan, l’unico di questi che, per forza di cartone/film non poteva essere troppo infantile. Ma la cosa strana è che anche gli altri giochi potevano anche essere per un pubblico un po’ meno infantile, ma per qualche strano motivo pensarono fosse una buona idea farli SOLO per bambini. La cosa ancora più strana, come potete anche leggere sulla pagina Wikipedia, è che Artematica ricevette anche tre premi sui loro giochi (naturalmente, a livello nazionale).
Tutti questi giochi, inoltre, erano fatti col copia-incolla, sebbene in contesti diversi come il polipo che, in 20mila leghe sotto i mari viene usato come boss finale, vi passa davanti allo schermo senza motivo se giocate ad Alice (di Artematica) mentre precipita nella tana del bianconiglio.
Il caso più eclatante con cui mi sento di iniziare è senz’altro 20mila leghe sotto i mari, poichè, per me, sarebbe un’idea geniale ed originale fare un videogioco basato sul classico di Jules Verne, ma naturalmente, sono riusciti a distruggerlo con meccaniche di gioco veramente rigide e troppo simili agli altri giochi della loro linea for kids.
Il gioco di Pinocchio, invece, è proprio il gioco più lento, rigido e malfatto che si potesse immaginare, a tal punto che si possa pensare che l’abbia programmato una persona che ha imparato ieri a sviluppare videogiochi.
Il videogioco di Alice nel Paese delle Meraviglie è l’emblema del nulla, con un’Alice vestita come se dovesse guidare un aeromobile, cosa che naturalmente non fa per tutto il gioco e con un bianconiglio senza collo, ma che, nonostante la somiglianza, non è interpretato da Maurizio Costanzo.
Il videogioco di Robin Hood, invece, è l’unico di cui sono riuscito a trovare un gameplay su Youtube, giusto per farvi capire, circa, com’erano i loro videogiochi di tale linea. Come sentite, hanno pure scomodato dei doppiatori italiani di cui sicuramente avrete già sentito la voce in qualche film/cartone famoso.
L’ultimo, nonché il migliore (perché è davvero difficile fare un videogioco brutto su Sandokan), è appunto il videogioco di Sandokan in cui mi ha triggerato solo il fatto che Sandokan avesse i capelli verdi, ma è fedele al cartone, quindi, purtroppo, non è sbagliato. Il videogioco, a differenza dei precedenti, non è rigido e limitato, sebbene speravo in qualcosa di più per la storia di Sandokan.
Ma, fortunatamente, ci sono anche dei videogiochi che ricordo con affetto e che riescono ad intrattenere, come il videogioco di Totò Sapore.
E voi, ve li ricordate con affetto o con orrore?