Salve GameHz,

In data 11/12/2021, presso la Fabbrica del Vapore di Milano, il nostro F Amoris (anche autore di questo articolo) ha potuto assistere alla mostra manga heroes con la guida speciale di Giorgia Vecchini, nota cosplayer che vinse il titolo di best individual cosplayer durante la prima edizione competitiva del World Summit Cosplay a Nagoya, nel 2005.

Il successo dei manga in Italia ha radici antiche. Un punto chiave di questo successo risiede nella loro trasposizione televisiva, anime, il cui acquisto è stato facilitato, negli anni 70, da diversi fattori, in particolare il favorevole tasso di cambio dello yen poiché il suo valore era mantenuto basso e l’industria nipponica di produzione di animazione poteva permettersi manodopera a basso costo a ciò si univa una grande qualità del prodotto per l’epoca. In Italia risultò particolarmente favorevole la Sentenza 202 della Corte Costituzionale del 1976 che permise la liberalizzazione delle frequenze, e, unitamente ai fattori già citati, consentì alle numerose reti televisive nascenti con capitali esigui di acquistare prodotti di animazione giapponese agevolmente. A questi si affiancarono i gadgets, le action figures e altri prodotti; a tal proposito la mostra esponeva pezzi da collezione storici e unici, consistendo in un percorso articolato in 17 macro-temi più la riproduzione della stanza di un otaku. Partendo da considerazioni relative alla parola henshin che indica la trasformazione in giapponese, agli Henshin Heroes e elementi, come le loro henshin call, concetto riassumibile in una sorta di frase precedente alla trasformazione, di cui noti rappresentanti del genere sono Ultraman, Megaloman, i Power Rangers e Jeeg robot d’acciaio, con le dovute differenze tra loro, si passa alle considerazioni relative al processo di trasformazione di un manga in un anime, con le tecniche che ne conseguono. A tal proposito erano presenti elementi di una sequenza di animazione di Tetsujin 28-GŌ. Questo processo era frutto di un sentito bisogno di rinascita successivo agli eventi della Seconda Guerra Mondiale che, accompagnato da una forza creativa incredibile, in Giappone portò ad un grande sviluppo dell’industria dell’intrattenimento. Se in occidente, ad esempio attraverso la Disney, vedevano la luce alcuni grandi classici dell’animazione come Peter Pan, contemporaneamente in Giappone muoveva, tutt’altro che timidamente, i suoi passi Osamu Tezuka con il suo Astro Boy, un’opera che anche i non appassionati conoscono al pari dei lavori di Walt Disney. Facendo un salto più in là, sia fisicamente da una stanza all’altra, sia a livello temporale rispetto a Tezuka, erano presenti le sale dei cavalieri in armatura, che riprendono il filone culturale delle ōyoroi, le armature dei samurai giapponesi e del loro legame con i guerrieri che le indossano, di cui alcuni rappresentanti del genere sono i Cavalieri dello Zodiaco, i Cinque Samurai, ma anche Tekkaman il cavaliere dello spazio, e degli eroi mascherati, di cui rappresentanti sono l’Uomo Tigre, e diversi eroi della Tatsunoko Production, casa di produzione molto attiva negli anni 70-80, come Gatchaman, Hurricane Polymar, Yattaman, Calendar Men. Tra i diversi temi hanno sicuramente un peso importante, anche nell’immaginario italiano, i mecha, i super robottoni nipponici, che hanno creato un vero e proprio genere omonimo, tra i rappresentati di questo genere spiccano, sempre nell’immaginario collettivo, Il Grande Mazinga, Gundam e i Transformers.

Manga Heroes, gli eroi del manga come non li avete mai visti 

Trasformismo e magia hanno avuto una forte risonanza negli anni 90, da Sailor Moon a L’incantevole Creamy, fino alla collezione di Giorgia Vecchini, la nostra guida; ma la trasformazione non è solo legata alla magia e una forma di trasformazione è l’evoluzione che ci porta verso uno dei franchise più famosi al mondo che ha spaziato attraverso diversi medium come il manga, l’animazione e il videogioco, tanto da essere presente nel sottotitolo della mostra: i Pokémon.

Gli eroi dei manga sono stati precursori di argomenti al centro dei dibatti sociali odierni come il tema del Gender fluid e disparità tra i sessi, basti pensare a La Principessa Zaffiro, Ranma ½ e Lady Oscar, per citarne alcuni. Di seguito, i migliori manga dei Pokèmon secondo il nostro PlayDoGame.

Per concludere, un tema molto caro a noi di 4Gamehz all’interno di questa mostra è stato indubbiamente quello delle “riletture”, questa consiste nella trasposizione di opere del patrimonio letterario mondiale in anime e manga; ad esempio, la serie di anime, World Masterpiece Theater, della Nippon Animation di cui fanno parte Heidi, il Cuore di Cosette, che prende spunto da Les Misérables di Victor Hugo, Papà Gambalunga, ma non solo opere, anche personaggi come Daltanious, che scritto in rōmaji dal giapponese è Darutaniasu, ovvero D’Artagnan il protagonista dei romanzi sui moschettieri di Alexandre Dumas. Timidamente nelle sale dedicate a questa tematica era esposta la locandina del film di Vampire Hunter D: Bloodlust, che seppur ispirato a Dracula, personaggio di Bram Stoker, è un’opera originale di Hideyuki Kikuchi. Particolarmente interessante il collegamento, con le copertine e le illustrazioni presenti nei romanzi di Vampire Hunter D che sono ad opera di Yoshitaka Amano, famoso nel mondo videoludico per essere uno degli illustratori della saga di Final Fantasy.

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