Bentornati cari FollowHz,

State pronti per esplorare l’ignoto!

Inspector Waffles vuole divertire con acuta ironia, ponendosi come un videogioco anni 80 senza troppe pretese, se non l’intrattenimento!

Le vecchie e care avventure grafiche punta e clicca di Sierra Entertainment e LucasArts sono indimenticabili. Si parla di videogiochi che riuscivano a donare emozioni con poco, inserendo tra dialoghi ironici e missioni avventurose un sottofondo morale e profondo pronto per sciogliersi nel loro meraviglioso finale. King’s Quest, Monkey Island e Maniac Mansion, tutti grandi nomi che tutt’ora risuonano potenti tra le community.

In epoca attuale, questi videogiochi anni 80 non hanno più trovato la loro identità, sbiadita con lo sviluppo del 3D e sopratutto di uno stile videoludico più improntato sull’azione e sulla spettacolarità. Ultimo grande pilastro, e forse coronazione nella sua fatica conclusiva, il celebre Grim Fandango, entrato nei cuori di molti cultori del genere.

Nonostante ciò, molte case di sviluppo tentano tutt’ora di riportare in auge il mondo dei Punta e Clicca, innovando o mantenendosi con una classica Pixel Art. Abbiamo già esplorato questi lidi con Gibbous: A Cthulhu Adventure, ma oggi sotto mano troviamo Inspector Waffles, una produzione classica e senza troppe pretese, perfetta per tornare ai fasti di quelle opere stimolanti e dai toni rilassati.

Inspector Waffles: Elementare Watson!
Inspector Waffles

 

Un’avventura grafica senza una buona sceneggiatura non rispecchierebbe la vera anima dei videogiochi anni 80, di conseguenza Inspector Waffles studia le varie possibilità per stupire lo spettatore e tenerlo incollato allo schermo. Le tematiche trattate sono molteplici e molto sopraffine, dalla criminalità organizzata alla mancata accettazione di se stessi, fino al classico gap tra vecchie e nuove generazioni.

Il tutto incarnato nel nostro Waffles, ispettore protagonsita che proprio per questo motivo idealizza il personaggio sempre verde che interagisce contemporaneamente con comprimari a schermo e spettatore, commentando e giudicando le sue azioni. Il tutto incamerato in dialoghi perfettamente bilanciati, comprendenti battute e sviluppo della narrativa.

Una costruzione della storia che dunque non risulta appesantita da aggiunte ed extra, il che rende Inspector Waffles profondamente scorrevole ma forse fin troppo lineare, nonostante la mole di contenuti osservabili ed interagibili. L’aiuto della Pixel Art è essenziale, che come nei videogiochi anni 80 fa da padrone su un’intera caratterizzazione di scene e ambienti, ricche di dettagli.

Inspector Waffles: Quadri in movimento.

Inspector Waffles

Il nostro compito sarà quello di indagare su un omicidio, che tra vecchie conoscenze, culti segreti e complessità ulteriori tende ad evolvere una struttura che, da un semplice inizio, si dirige verso idee e sviluppi molto interessanti. Un lavoro che valorizza dunque la struttura del gioco, il cui gameplay si riduce a cliccare su oggetti, scene e individui per innescare numerose interazioni, senza contare ovviamente l’utilizzo di prove e strumenti nell’inventario per sbloccare nuovi percorsi.

Gli scenari di Inspector Waffles, in questo senso, dimostrano una mancanza di dinamismo che rende tutte le ambientazioni dei quadri in movimento, con semplici animazioni splendidamente curate. Ovviamente si poteva fare di più in relazione agli sforzi compiuti dallo sviluppatore che sicuramente avrà modo di migliorare da questo punto di vista.

Porre il videogioco come un’esperienza rilassante è stata inoltre una scelta azzeccatissima, che ha permesso l’utilizzo di una colonna sonora di tutto rispetto, sempra incalzante ma dai toni lenti e cadenzati, in modo da creare un mood adatto ai vari momenti in cui si dividerà l’avventura.

Inspector Waffles: Far di necessità virtù.

Inspector Waffles

Inspector Waffles dimostra al pubblico del videogioco come il genere avventura Punta e Clicca possa ancora donare tante emozioni, e come i videogiochi anni 80 possano essere un giusto spunto per innovare in tanti ambiti diversificati. In situazioni di mancanza di inventiva o voglia di ideare nuove meccaniche, ispirarsi alla storia dei videogame può essere un’ottima scelta.

D’altronde come questi progetti hanno rappresentato un punto di svolta nel mercato, adesso possono essere un buono spunto per una vera e propria ripartenza, che in questo senso doni al giocatore sempre nuove esperienze, evitando inutili copie o eccessive reinterpretazioni. Ogni creativo può dare un proprio punto di vista su un genere videoludico, così come Goloso Games ha impostato un ottimo standard per il suo percorso nelle avventure grafiche, con uno splendido Inspector Waffles.

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