Salve a tutti, cari followhz.
Oggi, vorrei parlarvi di un videogioco di cui non se ne sente molto parlare: Outlast. Un horror in prima persona molto coinvolgente che sembra si ispiri molto a vari Resident Evil. Ambientato in un manicomio, un giornalista, anziché vivere la sua vita tranquilla, decide di investigare sui misteri e sulle leggende che avvolgono tale struttura.
Tolto questi aspetti, di per sé, rimane un gioco molto affascinante, ricordato soprattutto per la celebre scena in cui uno scienziato pazzo taglia le dita al protagonista con delle forbici giganti, con conseguenza rimessione del nostro protagonista per ovvie ragioni. Inoltre, tale gioco si basa molto sulla videocamera che ci permetterà di guardare nel buio ed anche di apprezzarne la sua importanza, dato che, ad un certo punto del gioco, la perderemo pure.
Interessante, inoltre, ma poco sviluppato il tema espresso dalla frase che forse viene ripetuta più spesso all’interno del gioco: “Come sai di non essere un paziente?”, che sembrava annunciasse un twistone finale, e invece, come vi ho detto, finisce in tutt’altro modo.
Da segnalare anche l’interessante, ma anche qui, poco approfondito, confronto tra fede e scienza, ma che chiude con l’estrema crocifissione e bruciatura del sacerdote del gioco.
Ma, proprio per tenere fede all’icona del gioco, la Red Barrels non è morta, anzi, ha twittato al 31 ottobre 2019, per ovvie ragioni, una news croccante.
Spero che, a fronte di questi errori grossolani, tra temi poco approfonditi e gameplay ripetitivo, con questo nuovo gioco, la Red Barrels possa generare un capolavoro ai livelli di qualunque Resident Evil in cui gli errori non sono così grossolani, ma solo qualcosina da perfezionare.
E a voi, è piaciuto Outlast? Che aspettative avete riguardo a questo nuovo gioco?