Bentornati cari FollowHz,

state pronti per esplorare l’ignoto!

Un indie si impone tecnicamente nel mondo dei manageriali, con un Tennis Manager 2021 che fa scuola ai grandi del genere.

Il settore dei manageriali si sta evolvendo a velocità d’occhio, cercando di accrescere costantemente il realismo e l’ambito contenutistico, ma faticando a portare su alti livelli la componente tecnica, ritenuta secondaria. Spesso gli sporitivi rappresentati possiedono sempre una forma fondamentalmente stilizzata, che non mette in mostra le emozioni sperimentate dalla caricatura virtuale e fondando la gestione dei match sulla prevalenza della tattica.

L’ambito gestionale sta così diventando prevalente, sacrificando in parte l’empatia e le emozioni che una grande carriera può donare. La sensazione di scoperta di un giocatore sconosciuto, la scalata verso la gloria con un team piccolo e ormai decaduto, l’ottenimento di soddisfazione mediante la casualità che solo lo sport può donare. L’ambito emozionale sta progressivamente venendo indebolito dal realismo e dalle nuove continue aggiunte!

Alcuni sviluppatori indipendenti, però, hanno scelto la via della spettacolarità, diminuendo dunque la lunga serie di elementi che rendono complesso quest’ambito per dare priorità all’emozione di ogni singola partita. Nel fare questo, però, non si può non citare l’incredibile lavoro fatto con Tennis Manager 2021, che vuole portare il genere verso vette ancora inesplorate.

Tennis Manager 2021: Battuta d’introduzione.

Tennis Manager 2021

Le ambizioni del team di Rebound CG sono state fin da subito orientate verso altissime aspettative. D’altronde la mancanza di un manageriale dedicato al tennis faceva già presagire un ottimo prodotto per gli appassionati dello sport in questione. Unica preoccupazione quella legata alle intenzioni del team, strettamente orientate verso l’ambito mobile.

La proposte non era solo quella di creare un gioco di tennis, ma quella di portare lo sport sugli schermi dei giocatori a livelli mai visti prima, dando priorità all’immersività del prodotto. Premesse confermate in piena regola, imbastendo un gioco letteralmente al cardiopalma. Una volta aperta la home del titolo, ci troveremo a dover scegliere in che nazione gestire la nostra scuola di tennis, e a personalizzare in maniera rudimentale il nostro aspetto.

Le criticità però, iniziano a presentarsi proprio in queste prime battute, legate probabilmente alla giovinezza degli sviluppatori in un mercato così complesso. Infatti, la mancanza dei nomi reali delle star del Tennis, con cognomi storpiati ma facilmente riconoscibili, e una traduzione abbastanza imprecisa dei testi lasciano pensare ad un lavoro non proprio pulitissimo e sopratutto mancante di alcuni perni per il successo immediato.

Manca, inoltre, il grado di sperimentazione che giochi di questo genere riescono ad offrire, riducendo le scuole di tennis alle più famose del mondo, mancando di conseguenza di quelle piccole o grandi realtà che si stanno affermando a velocità sorprendente. Stupisce, ad esempio, la mancanza del Giappone, di recente divenuto grande baluardo del Tennis internazionale.

Tennis Manager 2021: Volee che dissipa dubbi.

Tennis Manager 2021

Le paure immaginate nell’introduzione al videogioco vengono però rapidamente dissipate addentrandoci nel prodotto. Le grafiche pulite e l’HUD privo di stonature non possono che far pensare ad un prodotto ideato con il cuore, valorizzando i singoli atleti e l’ambito dedicato alla loro preparazione.

Iscrizione a tornei, studio di punti deboli e mancanze, analisi di pregi e difetti nonché preparazione psicologica. Un lavoro che mette in primo piano il giocatore, e non può che emozionarlo vedendo la moltitudine di possibili reazioni e rapporti intraprendibili con il nostro pupillo.

Entrando, però, nell’atto pratico delle singole partite, qui troviamo un livello di dettaglio impressionante. Non solo i due contendenti sono rappresentati con una cura delle animazioni 3D impressionante, solo a volte pregne di lag per colpa dell’incostanza del motore di gioco, con modelli che presentano un’attenzione a volti e piccoli frammenti davvero incredibili nonché una cura per gli elementi secondari della scena. Il pubblico cambia movenze a seconda delle azioni compiute, mentre l’arbitro segue l’azione muovendo la testa a seconda della direzione presa dalla pallina.

Anche il lato emotivo non fa eccezione, avendo costantemente sotto mano le emozioni provate dal tennista e sopratutto sentendone la voce durante le singole partite. Nulla di trascendentale senza doppiaggio o lavori simili, ma curando particolarmente il sound design legato alla fatica provata dal giocatore, le urla di stizza o di felicità per azioni ben riuscite e una buona immersività garantita dal brusio e dalla sorpresa del pubblico.

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